Era un’attrazione senza limiti nè condizioni, senza un motivo nè una spiegazione.
Senza ma, nè se.
Haruki Marakami
Mi sono svegliata o meglio ho preso contatto con la realtà intorno alle nove e qualcosa, il cellulare suonava, pensavo fosse qualcuno per lavoro, invece eri tu, non posso dire quanta gioia ho avuto nell’accorgermi che sul display compariva il tuo nome, è stato bellissimo, per un attimo ho esitato, non sapevo se richiamarti o risponderti, alla fine ho preso coraggio e ho schiacciato il bottone verde, dall’altra parte del filo, tu, al volante, mi parli, forse ho la voce troppo assonnata, forse non avevo ancora realizzato che eri davvero tu, mentre parliamo sfreccia una macchinina, la comunicazione regge nonostante tutto, sono giorni pieni di noi, in tutto e per tutto dal nostro amore alla follia, ogni volta mi trovo spiazzata e mi accorgo che sono proprio io, non sto dormendo, non è uno dei miei sogni con me e te come protagonisti… ci siamo ritrovati qui, poco dopo, finchè intorno all’una ho cominciato a fare i miei lavori fuori, in questi giorni mi sono affaticata parecchio, ne ho fatte di tutti i colori, ma ho retto nonostante tutto, stasera dopo parecchi mesi sono ospite a casa di mia cugina, ti ho dato retta stamattina, alla fine avevi ragione, però prima di chiudere questo pensiero, devo dire che nei fossetti vicino a casa sono tornati i rospetti, sono solo girini è vero, molti non sopravviveranno, ma allo stesso tempo ce ne sono davvero tantissimi…
da tre anni non si erano più visti… ora invece sono tornati…
L’unica cosa che mi viene da dire in questo momento è che ho solo paura di svegliarmi di colpo.