Megulia Dotata.
Megulia, la quale gli antichi Romani chiamarono Dotata, penso io, essere stata romana in quella rozza, e, acciocchè io la chiami così, senza età, nella quale quegli che cercarono le splendide cose d’Asia e le ricchezze dei grandi re, dispregiata quella, non aveano quastato lo nobile animo. La quale donna acquisto per Soprannome Dotata, secondo che io penso, piuttosto per chiarezza, de’ suoi, che per merito d’alcuna sua opera. Perchè in quel tempo parse sì maravigliosa cosa dare in dote cinquecento migliaia di danari, che fu posto nome, a chi si dava, Dotata: e perseverò per molti tempi intanto, che se, oltre all’usato costume, fosse aggiunto alcuna cosa alla dota d’alcuna fanciulla, incontanente era chiamata Megulia Dotata.
o buona semplicità! o laudabile povertà! quello che la povertà faceva parere meravigliosa cosa giustamente, ora parrebbe uno scherno alla lascivia presente. Perchè noi abbiamo intanto passato d’ogni parte la misura, che appena lo calzolaio, appena lo marangone, appena lo bastagio ovvero lo villano troverai, che per sì piccola cosa ovvero dote voglia tor moglie. E non è maraviglia, perchè eziando una femmina di popolo ha preso le corone delle reine, fibbiale d’oro, fregiature ed altri ornamenti le usano quegli, non dirò superbamente, ma senza vergogna. E non so se io dica, agli animi, sono sì ingranditi, troppo consentendo, a noi; o se piuttosto, che penso sommamente vero, per nostro difetto sono sì amati i vizi e gl’insuperabili desiderj degli uomini.
Giovanni Boccaccio
De claris muljeribus
VOLGARIZZAMENTO
DI MAESTRO DONATO ALBANZANI DA CASENTINO
[ca. 1336 – fine secolo XIV]