Ritrovo.. di classe

Erano 14 anni che non ci trovavamo tutti assieme, da quel lontano 1996 in cui Internet ancora non c’era e nemmeno i cellulari.. O meglio, nessuno di noi li aveva..
Non sapevo quindi come sarebbe stato ritrovarsi dopo tutto questo tempo, se ci saremmo riconosciuti a prima vista; se le battute, i ricordi e tutto il patrimonio “culturale” di un trienno sarebbero stati preservati.

Devo dire con mia somma gioia che il tempo si è “fermato”; quella sensazione che le cose non siano mai terminate e che basta un momento per farle ripartire.

Bene, è stato proprio così: grande serata! Sono proprio contenta di aver ritrovato (quasi) tutti, adesso che ci sono MSN, cellulari ed il mio WordPress mi auguro che potremo replicare ancora, magari prima di altri 14 anni!

di nuovo qui.

tornare qui, dopo tanto tempo.
tornare e sperare di leggere di sentimenti passati, di paure superate, di lacrime diventate sorrisi. e invece no, sono passati quattro anni e tutto è ancora fermo. due giorni di sole e tre di pioggia. non riesco nemmeno più a scrivere, ad aprirmi, è vero non ci si abitua mai al dolore, ma si impara a conviverci. si impara a dire che tutto va meglio, piano piano. anche se sai che non è così. anche se mentre lo dici hai l’immagine di te rinchiusa in quel letto, in quella stanza, in quell’ospedale. e piano piano ti accorgi che tutto questo inizia ad entrarti nel profondo, che le barriere che ti eri costruita iniziano a cedere. ti chiudi in camera per stare in pace, per chiudere fuori da quella porta i dolori, le sofferenze, le paure. sai che il giorno dopo saranno tutte li sedute sui gradini di casa, ad aspettarti, e sai che ricomincerai a star male mentre guidi, mentre cammini, mentre ascolti una canzone. ma inizi davvero a non farcela più. dove avevi trovato le forze allora? dove sono ora, che ne hai davvero bisogno?
mi sento dieci anni addosso, senza che siano passati. sento sempre più debole la voglia di essere, con tutti i suoi profondi significati. vedo le giornate scivolare via, una dopo l’altra. e io qui. immobile.

Aeroplanitaliani – Zitti zitti – Sanremo 1992

Perchè voi siete i protagonisti
il crollo dell’impero comunista
milioni di supervalutazione
il monopolio dell’informazione
indagine aperta, inchiesta archiviata
meno zucchero più goal granata
ferma condanna, gusto speciale
missile, bomba o cedimento strutturale
gladio, stadio, la tua radio
grande concorso la lotta alla mafia
il prodotto che rispetta la natura
questa piaga della droga e mantiene la cottura
emergenza albanesi, emergenza immigrati
tomba la bomba, piccone, p2
non arrivare impreparati all’appuntamento del 92
a voi la linea, allarme ambiente
crisi del golfo, bombe intelligenti
guerra, tempesta, Maradona
la strage del sabato sera
Estonia, Lettonia, Lituania
la crisi, la crisi, la crisi, la crisi
parole parole che sono rumore
parole parole che sono rumore, rumore.

Silenzio.

E allora zitti zitti, non riflettere, non discutere
ma sentire col cuore, buttarsi a capofitto
e allora zitti, zitti, dritto verso il centro
non fuori ma dentro,
non rumore ma silenzio:
non gridare ma ascoltare
non forzare ma lasciarsi andare
non imparare ma dimenticare
il silenzio è lo spazio per poter pensare.

e allora zitti zitti che il silenzio è d’oro
ed anche quando siamo tanti, stiamo zitti in coro
c’è tanto chiasso in torno che non si calma mai
parole su parole su parole parole fra noi
ma se si parla perchè si ha la lingua in bocca è meglio
muti come pesci, è meglio acqua in bocca
perciò se un bel tacere non fu mai scritto
zitti zitti, il silenzio è d’oro…

This is love??

Salve bloggers, come và???
Io sto al max e con i miei amici va alla grande anzi di più ora che il gruppo si è allargato *w*
Annavittoria è sempre la mia best friend oggi siamo state per ore a parlare dei nostri gruppi musicali preferiti di manga e anime insomma credo sia stato un segno del destino il nostro incontro opera del grande demone celeste??
E poi che altro dire beh una cosa molto importante che ho tralasciato la settimana scorsa beh adoro follemente Tes, sempre di più.. ^^ ma per il momento non voglio farmi strane illusioni voglio vivermi la vita in tranquillità
Un abbraccio
Baci

AMARA TRISTEZZA

L’amara tristezza….. l’amarezza di tornare qui, un luogo che ho lasciato da tempo.
Da tempo ho abbandonato me stessa, ho chiuso dentro di me i sentimenti, la rabbia, il dolore. I nervi saltano, ti senti terribilmente solo…
Così giovane, dover vedere morire la persona che ami… Rimanere sola, in una casa grande e terribilmente piena di ricordi. VUOTO DENTRO.
Arriva la solitudine, arrivano gli sbagli, i colpi di testa. Affoghi nelle insicurezze, senti il bisogno di cose che gli altri non possono darti…
o forse non hanno il cuore per farlo.
Ti rimangono poche forze… talmente poche che non riescono a farti vedere la luce.
Non hai più voglia di niente, navighi nella voglia di non vivere più.
Ogni cosa prende lo stesso colore, ogni emozione si perde nell’acido dei tuoi pensieri.
Tremi…. tremi di freddo, tremi di solitudine, tremi di paura. Un colpo adesso potrebbe esserti fatale, l’unica risposta sarebbe quella di arrendersi alla fatalità.
Sono stanca, stanca di tutto… Stanca di dover essere sempre la più forte, stanca di non poter mai dare lascio alle mie emozioni (seppur autodistruttive che siano), stanca di dover mediare sempre con chi si infervora, stanca di non riuscire ad esprimere tutto il dolore che mi lancina, che mi uccide sempre di più giorno per giorno.
Mi scoppia la testa, mi scoppia il cuore… e solo LEI saprebbe cosa dirmi… o soltanto starmi accanto in silenzio facendomi sentire che è quì.
Dover vedere divorare dalla malattia chi ami, vedertelo strappare via sempre più è la più atroce delle sofferenze. Ognuno ha sopportato in silenzio, ognuno ha strinto i denti per andare avanti.
Ma ora basta, non ce la faccio più, ho tremendamente bisogno di qualcuno che mi prenda tra le braccia e mi faccia morire di solitudine.
Ho bisogno di quel sonno eterno, dal quale non si torna più.
E non mi vergogno di dire che ho perso.
Mi lascio andare perchè così voglio che sia.
Prendetemi, dilaniatemi, strappatemi il cuore a morsi, vendete la mia anima al diavolo… ma portatemi via di qua. Non è più il mondo che mi appartiene.
Voglio vedere la parola FINE in questa turpe esistenza di non-vita.
Datela a chi come LEI non ha potuto viverla ma l’ha tanto amata.

MAMMA, con te se ne parte la primavera della mia vita.
Ti amo gioia mia, e la tua mancanza mi lacera il cuore. Ogni notte vado a letto pensando agli ultimi giorni insieme, i tuoi sguardi, i tuoi silenzi, il tuo dolore. Il cancro che ti mangiava dentro… e tu fino all’ultimo dicevi che la vita è bella…
Dio quanto avrei voluto morire io al tuo posto. Dio quanto vorrei averti seguito quel giorno.
Dio quanto ce l’ho col mondo per averti strappata a me con tutta questa violenza.
Tu che eri la luce, eri il calore, eri l’amore. Eri la vita.

Inutile mentire, sono incapace di amare adesso…. non ne ho le forze, non sono pronta ad aprirmi al mondo. Voglio solo chiudermi in un riccio e rimanere fin quando ne avrò bisogno.
Le paure mi attanagliano e mi sento terribilmente sola in questa confusione.
La pressione aumenta e il mio dolore è ogni giorno più tremendo
e difficile da gestire.

sko-m40

AMICI, SCUSATEMI X QUESTO MOMENTO DI TRISTEZZA CHE VI HA PRESO DOPO AVER LETTO QUESTA LETTERA… LO SO, è MOLTO FORTE… NN L’HO SCRITTA IO, MA ERA LA LETTERA CHE UNA MIA CARISSIMA AMICA AVEVE SCRITTO ALLA MAMMA APPENA MORTA CIRCA 6 ANNI FA… L’HO TROVATA NEL MIO ARCHIVIO DEI RICORDI E L’HO VOLUTA RISCRIVERE PERCHè NONOSTANTE SIA PIENA DI DOLORE, DI RABBIA E SOLITUDINE, è UNA LETTERA STUPENDA, PIENA D’AMORE.. E UN Pò MI SENTO IN COLPA, XKè NN SONO RIUSCITA A STARLE ACCANTO COME VOLEVO, MA FORSE MEGLIO COSì… DOVEVA PASSARE DA SOLO QUEL PERIODO DI SCONFORTO.. LA LUCE LA POTEVA RIVEDERE SOLO CON LE SUE FORZE.. IO AVREI POTUTO SOLO DIRLE PAROLE DI CONFORTO, MA NULLA PIù XKè UN DOLORE COSì GRANDE LO SI PUò CAPIRE SOLO PROVANDOLO E TANTE PAROLE SONO INUTILI.. CMQ LEI LO HA SUPERATO, E NE SONO CONTENTA… SPERO SIA DA MONITO X KI LEGGENDOLA SI SENTE COSì, NELLA STESSA SUA SITUAZIONE..

Eros Ramazzotti & Ornella Vanoni – Solo un volo

(Ornella)
Quando penso a quello che ho vissuto io,
alle cose che mi han dato, alle cose che mi han tolto,
Posso dire già che torna il conto mio,
posso dire che perciò alla vita devo molto

(Eros)
Qualche graffio sopra il cuore me lo sono fatto anch’io,
camminando nei roveti dei tormenti miei

(Ornella)
Meglio avere dei rimorsi o dei rimpianti è un dubbio mio,
ma ti dico che alla fine tutto quanto rifarei

(Eros)
Se la vita è solo un volo che passa e va,
se che lo vissuta almeno, so che l’ho vissuta in pieno.

(Ornella)
Poi non so se in fondo capita pure a te
che ti manchi ancor qualcosa anche se non sai cos’è

(Ornella e Eros)
Forse un sogno che è rimasto la dov’è
e comunque sia altro cielo c’è

(Eros)
Quando penso a quello che ho vissuto io,
e a dove mi han portato, le mie scorrerie d’amore

(Ornella)
Imparando a riconoscere così,
un’insolita emozione da un normale batticuore

(Eros)
Ho raccolto fiori rotti dalla grandine però dopo quanti temporali non saprei,

(Ornella)
Ma li ho ripiantati tutti, non mi sono arresa,
no perchè almeno uno rallegrasse i giorni miei

(Eros)
Se la vita è solo un volo che passa e va,
so che lo vissuta almeno, so che l’ho vissuta in pieno

(Ornella)
poi non so se in fondo capita pure a te

(Ornella e Eros)
che ti manchi ancor qualcosa, che ti manchi ancor qualcosa
come a te…

(Eros)
poi non so se in fondo capita pure a te

(Ornella)
che ti manchi ancor qualcosa che ti manchi ancor qualcosa

(Ornella e Eros)
Forse un sogno che è rimasto la dov’è
e comunque sia altro cielo c’è..
altro cielo c’è…

Lettera di Diliberto a Maroni

pubblicata da Oliviero Diliberto il giorno mercoledì 10 novemvre 2010 alle ore 10:43

Roma, 10 novembre 2010
Roberto Maroni
Ministero dell’Interno
Sede
Egregio Ministro Maroni,
a seguito dell’ennesima ‘provocazione’ del sindaco di Adro, in provincia di Brescia, che vuole stampigliare il ‘Sole delle Alpi’ sul gonfalone del Comune, ritengo opportuno un suo intervento affinchè il suo Ministero, il cui dovere principale è quello di garantire e far rispettare le leggi in Italia, faccia capire una volta per tutte al suddetto sindaco, che tra l’altro è anche suo collega di partito, che con l’Unità d’Italia ed i dettami della Costituzione non si scherza.
Il simbolo in questione è a tutti gli effetti un simbolo di partito. Un Paese serio non può consentire che si compia questo oltraggio, l’ennesima ‘provocazione’ partorita da un sindaco che, evidentemente, fa di tutto per conquistare un pò di notorietà sulla pelle dell’unità d’Italia.
C’è un limite a tutto. E’ ora di dire basta alla scivolamento politico, culturale e sociale che siffatti episodi rischiano di generare nel Paese.
Distinti saluti,

Oliviero Diliberto.

Morfeo vegliava su di lui

Morfeo ancora veglia su di lui somministrandosi sottocute periodicamente. Venturi lo sostiere nel respiro.

Un impegno è una promessa da mantenere anche se datata.

Giuro, per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: […] Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, nè suggerirò un tale consiglio>>

(Giuramento di Ippocrate, formula classica, 430 a. C.)

Oriana Fallaci e l’eutanasia

La promessa è stata mantenuta. Una racconto inutile durato 3 giorni.

Il sonno profondo lo ha raggiunto.